martedì 30 marzo 2010

Yves Saint Laurent


Yves Henri Donat Mathieu Saint Laurent (Orano, 1º agosto 1936 – Parigi, 1º giugno 2008) è stato uno stilista francese, tra i più famosi e conosciuti creatori di moda del XX secolo.

Nato in Algeria, dove si era stabilita in precedenza, per via della guerra franco-prussiana, la famiglia, agiata ed originaria dell'Alsazia-Lorena, Yves Saint Laurent cominciò a lavorare per Christian Dior all'età di 17 anni. A seguito della morte di Dior nel 1957, Saint Laurent fu chiamato a succedergli.

Nel 1962 Yves Saint Laurent lasciò Dior e fondò l'omonima etichetta (Yves Saint Laurent, spesso abbreviata YSL) insieme al socio e compagno Pierre Bergé.

Negli anni sessanta e settanta la firma godette del massimo prestigio grazie a ingegnose innovazioni in fatto di moda. Nel 1980 fu il primo creatore di moda vivente a godere di una grande retrospettiva del suo lavoro al Metropolitan Museum di New York. Nel 1989 il gruppo YSL si quotò in borsa, per poi essere venduto nel 1993 alla casa farmaceutica Sanofi per circa 600 milioni di dollari. Nel 1999 la casa di moda fiorentina Gucci acquistò l'etichetta, mentre Tom Ford si occupava della collezione prêt-à-porter (più accessibile al grande pubblico), Yves Saint-Laurent disegnava la linea di alta moda.

La casa di moda fu ufficialmente chiusa nel 2002. Per quanto la casa non esista più, il marchio sopravvive ancora sotto l'egida di Gucci. Oggi, dopo il ritiro di Tom Ford, è lo stilista Stefano Pilati a firmare la linea di prêt-à-porter.

Alla pari di Chanel, Saint Laurent ha creato uno stile unico, è stato per decenni simbolo dell'eleganza più raffinata, moderna, innovativa. Per primo, negli anni 60, ha capito che l'alta moda poteva trarre ispirazione dalla strada e non essere soltanto una realtà autoreferenziale, un mondo chiuso in se stesso senza rapporti con la realtà. Creò scalpore la collezione del 1958 con la quale esordì, quando, successore di Christian Dior, presentò negli eleganti saloni di Avenue Montaigne, una silhuette grintosa e irriverente, molto poco politicamente corretta per il conformismo sartoriale dell'epoca.

Si intuiva già lo spirito eterodosso di questo nuovo disegnatore, il quale, nell'arco della sua carriera ha mantenuto la promessa di allora, diventando un innovatore costante, un modernizzatore dell'immagine femminile. Ha fatto tutto o quasi tutto prima degli altri. Sua, decenni prima di Giorgio Armani, è stata l'intuizione di trasferire alcuni capi del guardaroba maschile in quello femminile: il blazer, la sahariana, lo smoking, il trench, il giubbotto di pelle, il tailleur pantaloni, sua la dirompente carica di vitalità abbinata a una divorante passione per l'arte che gli ha fatto fare omaggi estrosi ai maestri della pittura del Novecento, da Picasso a Andy Warhol, da Matisse, a Braque, da Mondrian a David Hockney, quando il binomio arte-moda non era ancora una trovata scontata, un luogo comune da passerella "colta". Sue, ancora per primo, sono state le commistioni etniche e folcloristiche con le quali ha arricchito gran parte delle proprie collezioni di suggestioni che gli venivano di volta in volta dall'Africa, dalla Spagna, dall'India, dal Marocco, dalla Russia.

L'amore per il teatro e per la letteratura, Marcel Proust in testa, come autore feticcio, come nume tutelare, sono state anch'esse trasposte nella sua moda, infuse nei modelli che ha saputo creare. Ma al di là di una creatività multiforme, Saint Laurent ha avuto anche intuizioni commerciali geniali, come avere capito, ancora una volta in anticipo sui suoi colleghi, che le idee così moderne della sua alta moda potevano, sapientemente corrette, trasformarsi in prodotto industriale.

Dopo una lunga malattia, un tumore al cervello, lo stilista si spegne a Parigi, nella sua casa, la notte del 1º giugno 2008, all'età di 72 anni. Lo stilista è stato cremato, le sue ceneri sono state disperse in un giardino botanico di Marrakech in Marocco.

sabato 27 marzo 2010

Hermès

La storia dell'azienda ebbe inizio nel 1837, quando Thierry Hermès, sellaio, aprì a Parigi una bottega per bardature e finimenti da cavallo. Successivamente, negli anni 1870, i successori trasferirono l'attività in rue du Faubourg-Saint-Honoré, nella sede che è divenuta storica e che tuttora è il quartier generale della maison e la sua passerella commerciale.

Negli anni 1920 Emile-Maurice Hermès, nipote del fondatore, acquistata dal fratello Adolphe la sua quota della società, iniziò a creare capi in pelle di daino. Nel 1927 fu lanciata una linea di gioielli ispirati al mondo equestre e, nel 1929 la prima collezione di moda femminile disegnata da Lola Prusac. Il decennio successivo vide un grande sviluppo delle attività e delle nuove creazioni, che lanciarono l'azienda e la resero riferimento della storia della moda, come la cintura che prende spunto dal collare per cani e la borsa ispirata a quelle da sella che, lanciata per la prima volta nel 1935 e poi ridotta di volume, divenne celebre nel dopoguerra grazie a Grace Kelly, che la sfoggiò nel 1956 sulla copertina di Life e la fece ribattezzare Kelly. Nel 1949 Hermès lanciò l'innovativo sistema "ready-made", una sorta di prêt-à-porter su misura, simboleggiato dall'abito da donna Hermeselle in cotone stampato.

Nel 1951, alla morte di Emile-Maurice, la gestione dell'azienda passa ai generi Robert Dumas e Jean Guerrand. Con gli anni aumentano di molto il giro d'affari e i negozi di proprietà: oggi, nel mondo, sono 55 i negozi propri e circa un centinaio di concessionari. La maison, negli anni 1960, debutta anche nei profumi.

Oggi l'azienda è presieduta da Jean Louis Dumas, pronipote del fondatore e rappresentante della quinta generazione Hermès (la famiglia detiene ancora l'86% del capitale), si distingue per la produzione di piccola pelletteria fatta a mano. Adottando la filosofia dell'"innovare nella continuità della tradizione", il marchio rimane legato a quella che fu la vocazione originale, ovvero il mondo del cavallo. All'inizio degli anni 1990, l'azienda ha cominciato una politica di acquisizioni soprattutto nel campo delle industrie tessili.

Per il prêt-à-porter di Hermès hanno lavorato, fra gli altri, Catherine de Karolyi, Nicole de Versian con il giovane Lacroix, Bergère, Bally, Myrène de Prémoville, Giudicelli e Audibet. Nel 1999, Hermès ha rilevato il 35% della maison Jean Paul Gaultier.

Tra le sue creazioni più famose ricordiamo la Birkin e la Kelly. Sotto la direzione di Gaultier sono state molte le supermodelle che hanno calcato la passerella parigina della maison: da Naomi Campbell a Caroline Trentini, da Eva Riccobono a Mariacarla Boscono, da Claudia Schiffer a Raquel Zimmermann ecc.

giovedì 25 marzo 2010

Borse, che passione!

In questo nuovo post, voglio pubblicare quelle che a mio parere sono le migliori creazioni dei 3 stilisti di cui ho parlato fino ad oggi!

Chanel:












Dior:


Louis Vuitton:

domenica 21 marzo 2010

Louis Vuitton

Louis Vuitton (Lavans-sur-Valouse, 4 agosto 1821 – 27 febbraio 1892) è stato un imprenditore francese, fondatore nel 1854 a Parigi della ditta di pelletteria Louis Vuitton Company. Attualmente la ditta appartiene alla multinazionale di beni di lusso francese Louis Vuitton Moet Hennessy (LVMH) S.A. e ne è il marchio più importante.

Vuitton nacque a Cons-le-Sannier, in Francia. Nel 1835 lasciò la sua città d'origine, Anchay, nel dipartimento francese dello Giura. Due anni dopo giunse a Parigi e cominciò a lavorare come apprendista per il fabbricante di valigie Monsieur Marechal.

Oggi l'azienda si è fatta un nome prestigioso nel mercato dei beni di lusso e viene ricordata assieme a marchi come Fendi, Hermès, Emilio Pucci o Givenchy. È celebre la texture Monogram Canvas nella quale l'elemento principale sono le iniziali dell'imprenditore francese. Da sempre status symbol, Louis Vuitton firma borse, borsoni, e molto altro. I più celebri modelli di borse femminili, disegnati decenni fa e apprezzati ancora oggi, sono la speedy e la petit bucket (anni trenta e sessanta).

giovedì 18 marzo 2010

Christian Dior



In questo nuovo post, ho intenzione di trattare la vita e le opere di un altro grande stilista francese, la cui maison è stata portata avanti da nomi noti come Yves Saint-Laurent e John Galliano.

Christian Dior (Granville, 21 gennaio 1905 – Montecatini Terme, 24 ottobre 1957) è stato uno stilista e imprenditore francese che rilanciò nel dopoguerra la moda parigina quando si trovò detronizzata dalla concorrenza dei sarti statunitensi ed italiani, ridandole il primato internazionale.

Christian Dior assecondò il desiderio dei propri genitori, frequentando l'École des Sciences Politiques dal 1920 al 1925. Alla fine Dior lasciò gli studi, e grazie all'aiuto finanziario del padre nel 1928 riuscì ad apre una piccola galleria d'arte, che però dovette chiudere pochi anni dopo per via del crollo dell'azienda di famiglia. Dal 1937 al 1939 lo stilista lavorò con Robert Piguet finché non fu chiamato per il servizio militare. Nel 1942, Dior cominciò a lavorare nella casa di moda di Lucien Lelong, dove lui e Pierre Balmain diventarono i principali stilisti. Per tutta la durata della seconda guerra mondiale, Christian Dior disegnò gli abiti delle mogli degli ufficiali nazisti.

L'8 ottobre 1946 Dior aprì un suo atelier a Parigi con l'aiuto finanziario di Marcel Boussac, il re del cotone. Grazie anche al temporaneo allontanamento dalle scene di Coco Chanel, Dior riuscì nell'impresa di rivoluzionare la moda degli anni quaranta, introducendo uno stile e un'idea di femminilità completamente nuovi. La donna di Dior aveva spalle arrotondate rispetto a quelle imbottite precedentemente in uso; gonna lunga a forma di corolla a venti centimetri dal suolo; vita di vespa ottenuta con un leggero bustino, la celebre guepière; tessuti raffinati e costosi, che sostituirono il panno usato durante la guerra. L'abbondanza di stoffa dei suoi modelli fu di non poco aiuto alla ripresa dell'industria tessile. La sua linea, detta New Look, fu lanciata nel 1947 in America, dove aprì nel 1948 la boutique Dior New York.

Fu anche il primo ad associare sistematicamente lo stile degli accessori alla linea dei vestiti, vendendo, insieme ai modelli, scarpe, borsette, foulard, profumi e perfino lo smalto per unghie. Dior estese la sua attività in 24 Paesi, e portò il suo giro d'affari a sfiorare il miliardo di lire dell'epoca, una cifra enorme.

lunedì 15 marzo 2010

Chanel N° 5

Dopo avere parlato dell'intramontabile Coco Chanel, in questo breve post voglio limitarmi a mettere le immagini delle sue creazioni più famose: il mitico tailleur e le scarpe bicolori.
























Inoltre, ecco qui una mia creazione ispirata allo stile della maison francese.

venerdì 12 marzo 2010

Gabrielle Bonheur "Coco" Chanel



In questo primo post voglio parlare della mia stilista preferita, colei che con la sua opera ha rivoluzionato il concetto di femminilità e si è imposta come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo.



Lo stile di Gabrielle Chanel è rivoluzionario per gli anni venti: crea infatti non solo nuovi abiti e nuovi marchi, ma un intero nuovo stile di vita. Disegnò innanzitutto cappelli molto vistosi, e soltanto dopo molti anni cominciò a creare qualche abito. Successivamente si dedicò anche alle borse giganti, ai profumi (come lo storico Chanel n°5), alle scarpe bicolore per slanciare le gambe, agli orologi unisex ed alla bigiotteria. Interpretando in concreto lo spirito modernista dell'epoca, Gabrielle si prefigge una nuova immagine di donna, liberata e indipendente dagli uomini: una donna libera e rivoluzionaria, moderna e all'avanguardia.

Coco Chanel ha saputo dar voce al bisogno di un'effettiva riforma sociale del ruolo e dello stile di vita delle donne della sua epoca. Donne che mentre i mariti e i padri erano al fronte avevano dovuto lavorare, e avevano goduto di un'indipendenza prima sconosciuta. Donne che avevano anche cominciato a praticare degli sport, e che esigevano praticità e funzionalità nel vestiario, senza rinunciare alle seducenti qualità comunque richieste da una toilette femminile. I tessuti preferiti dalla stilista sono il tweed ed il jersey, che intagliati nei tailleur diventeranno un must. Colori preferiti il bianco e il nero, a cui si aggiungevano il blu scuro, il beige ed il grigio.

La consapevolezza del proprio corpo, la comodità e la mascolinità opportunamente mescolata alla femminilità, sono i principi cui attinse per sedurre le donne (e gli uomini) con le sue creazioni. Il suo stile è passato alla storia come sinonimo di eleganza, raffinatezza e modernità unita al comfort. Una cosa che è importante ricordare è che Coco è stata una delle prime donne a indossare i pantaloni (per andare a cavallo!)

"Se sei nato senz'ali", soleva dire, "non fare nulla per impedire loro di crescere". Per colei secondo cui "la moda passa, ma lo stile resta", sussurrare sul letto di morte alla propria cameriera: "Vedi, così si muore", deve essere sembrato la cosa più naturale.


P.s.: confesso che ogni nota biografica e ogni pezzo riguardante la carriera, è copiato e incollato direttamente da Internet..e ammetto che continuerò con questo metodo anche nei prossimi post! =)

giovedì 11 marzo 2010

Incipit

Nonostante io creda che il miglior metodo di comunicazione sia il dialogo e lo scambio diretto di informazioni tra due persone, ho deciso di creare questo blog per condividere con i compagni di corso una delle mie passioni più grandi, insieme all'equitazione, alla chirurgia e al MILAN (sebbene la triste sconfitta di ieri sera..), ovvero la moda e i grandi stilisti.